La Polizia di Stato ha disposto la sospensione per 30 giorni dell’attività di un bar, nel quartiere Montegranaro di Taranto. All’interno del locale, in base a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato pianificato l’omicidio di Cosimo Nardelli, detto “Mimmo”, il 61enne pregiudicato ucciso sotto casa, con due colpi di pistola all’addome, la sera del 26 maggio in via Cugini.
Titolare dell’attività è la moglie di Tiziano Nardelli, tra le persone finite in carcere, e indicato, insieme a Paolo Vuto, di essere il mandante dell’agguato per contrasti legati alla gestione di un’azienda agricola.
Dal lavoro degli inquirenti, sarebbe inoltre emerso come, in più occasioni, l’esercizio commerciale sia stato utilizzato come punto d’incontro dove programmare il delitto, e come base operativa di un gruppo criminale, per la gestione delle attività illecite.