Un anello in oro, una croce d’argento, una collana e perfino la cassetta delle offerte dei fedeli. È quanto è stato rubato, la notte scorsa, all’interno della Basilica di San Nicola a Bari, meta di migliaia di pellegrini e visitatori e purtroppo, questa volta, anche dei ladri.
Ad essere presa di mira è stata proprio la statua del Santo Patrono, San Nicola di Myra, alla quale sono stati portati via tutti gli oggetti sacri che aveva nelle mani. Il responsabile (ma non è escluso che ad agire possano essere state più persone), è entrato in azione intorno alle 4. Dopo aver rotto una inferriata sul lato poco in vista, si è introdotto nella chiesa dirigendosi verso la teca che custodisce la statua.
Il vetro di protezione non è stato distrutto ma semplicemente aperto. Da una mano del Santo è stato rubato un anello in oro con alcune gemme incastonate; dall’altra sono stati sottratti invece un libro con tre sfere d’argento ed una croce, sempre in argento, anche questa con alcune pietre incastonate. Il ladro ha inoltre portato via una collana reliquiaria e tutto il denaro contenuto nella cassetta delle offerte dei fedeli, per poi sparire nella notte senza lasciare traccia. Il valore della refurtiva si aggira intorno ai 7mila euro.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile di Bari, che hanno immediatamente avviato le indagini per risalire al responsabile, che sarebbe già stato individuato, grazie alle telecamere di sicurezza della Basilica, che avrebbero immortalato un uomo coperto da cappuccio e mascherina.
La notizia del furto è stata commentata, attraverso la sua pagina Facebook, dal sindaco di Bari Antonio Decaro, che si è detto “sgomento” per l’accaduto. “Un atto non solo sacrilego ma fortemente offensivo per la comunità di fedeli e per Bari – ha scritto il primo cittadino – che intorno al messaggio del suo Santo Patrono ha costruito gran parte della sua identità”.
“Aver sottratto i simboli più evocativi della vita del vescovo di Myra significa aver ferito profondamente la città – ha concluso il sindaco. Non ci può essere nessuna giustificazione per chi compie un furto nel luogo che custodisce il simbolo e la storia di tutti noi”.