Centoquindici anni di carcere totali. E’ la pena inflitta a 14 persone dal tribunale di Bari, nei confronti di affiliati ai clan Lapenna e Campanale, ritenute responsabili di gravi reati commessi tra il 2010 e il 2018 ad Andria e nei territori limitrofi. In questi otto anni il clan avrebbe gestito l’arrivo e lo smercio in città e nei comuni limitrofi di droga, hashish, marijuana e soprattutto cocaina, che dalla Colombia, passando per la Spagna arrivava in Puglia.
La sentenza è stata emessa al termine del processo con rito abbreviato, avviato dopo l’operazione “Sfera”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del capoluogo pugliese, che hanno accertato numerosi reati commessi, tra cui associazione di tipo mafioso, possesso di armi e spaccio oltre al traffico internazionale di sostanze stupefacenti a carico di ben 170 indagati, dei quali una parte ha scelto il rito alternativo.
Il giudice per l’udienza preliminare, accogliendo le impostazioni dell’accusa, ha emesso pesanti condanne nei confronti degli imputati. La pena più alta, pari a 24 anni, è stata inflitta al pluripregiudicato Filippo Griner mentre dodici anni per Giuseppe Lapenna e 15 a Francesco Nicolamarino. Altre pene dai 4 anni agli 11.
L’attività investigativa ed il processo hanno ricostruito – anche con le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia – le gerarchie dell’organizzazione criminale, documentando il controllo delle attività illecite da parte del clan, riscontrando l’esistenza dell’organizzazione criminale finalizzata alla consumazione di un numero indefinito di reati, con particolare riferimento al traffico di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno individuato numerosi luoghi adibiti a nascondiglio della droga, sequestrato significativi quantitativi di stupefacente, nonchè grosse somme di denaro. Diversi gli arresti eseguiti in flagranza. Sono stati ricostruiti anche i collegamenti con le realtà criminali di altre zone della Puglia, soprattutto con la città di Bari, con il contributo di autotrasportatori che trasferivano importanti quantitativi di cocaina. Il gruppo era in grado di far giungere lo stupefacente, senza soluzione di continuità, destinando la droga anche al consumo giovanile. I condannati dovranno risarcire le spese processuali e pagare multe per un totale di circa 80 mila euro