Cronaca

Contrasto al batterio “listeria”, nei guai un caseificio di Bisceglie con formaggi non tracciati

E’ finito nei guai un caseificio di Bisceglie dove i carabinieri del NAS hanno sequestrato più 110 chilogrammi di formaggi privi di etichettatura e di indicazioni utili a garantirne la tracciabilità. L’intervento dei militari nasce da una operazione nazionale, e che dunque coinvolge tutte le regioni italiane, a causa della recrudescenza di casi di listeria segnalati dai consumatori. Si tratta di un tipo di batterio che può annidarsi nei prodotti lattiero-caseari, verdure crude, carni o alimenti refrigerati contaminati. I sintomi sulle persone sono febbre, brividi e dolori muscolari, ma anche nausea, vomito e diarrea. Diversi i casi che fioccano in tutta Italia, motivo per il quale i carabinieri del NAS stanno procedendo a centinaia di verifiche su tutto il territorio nazionale. Il caseificio di Bisceglie è responsabile della mancata tracciabilità dei prodotti sequestrati, mentre è tutta da accertare l’eventuale presenza del batterio. Controlli anche a Bari dove in una azienda ittica i militari hanno sequestrato circa 100 chili di gamberi rosa senza etichetta, mentre in una industria di lavorazione carni di Palo del Colle sono stati scoperti 1.800 chilogrammi di carne suina e bovina non tracciabili. Nel complesso, tra Bari e Bat, sono 9 i titolari segnalati, 13 le sanzioni amministrative per un totale di 13.500 euro. Controlli anche nelle province di Taranto e Lecce. Dopo ogni intervento i NAS hanno prelevato campioni per ciascun alimento inviandoli ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata di Putignano, per verificare l’eventuale presenza di listeria.

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