La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessore regionale Anita Maurodinoia e per il marito Alessandro Cataldo, coinvolti nell’inchiesta sulle due presunte associazioni a delinquere, finalizzate alla corruzione elettorale, che avrebbero alterato l’esito delle elezioni comunali di Grumo Appula e della Regione Puglia (nel 2020) e del comune di Triggiano (nel 2021).
La richiesta è stata firmata dai pubblici ministeri Claudio Pinto e Savina Toscani e riguarda anche altre 16 persone. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, anche i reati di calunnia, corruzione e falso.
Secondo l’accusa, a capo delle due associazioni ci sarebbe stato proprio Alessandro Cataldo, fondatore del movimento politico “Sud al Centro”, adesso sciolto. Sarebbe stato lui il presunto promotore di un sistema che avrebbe procacciato voti a pagamento nelle diverse tornate elettorali.
La moglie, Anita Maurodinoia, si dimise dall’incarico e dal Partito Democratico nell’aprile scorso, dopo l’arresto dell’uomo e di altri indagati.
L’ex assessore della Regione Puglia venne eletta nel consiglio comunale di Bari, nel 2019, nel movimento politico fondato dal marito, con oltre 6mila voti. L’anno successivo, candidata alle regionali con il Partito Democratico, ottenne invece quasi 20mila preferenze.
L’udienza preliminare è stata fissata per il 3 luglio davanti al GUP Susanna De Felice.
Intanto, dopo la richiesta di rinvio a giudizio, il principale indagato, Alessandro Cataldo, ha annunciato con una nota la sua candidatura alle comunali di Triggiano, in programma a maggio, a sostegno di Onofrio D’Alesio sindaco. “La forza della ragione e la certezza che al più presto sarà ricostruita la verità – ha commentato Cataldo – mi rende ancora più convinto della mia decisione”.