Cronaca

Costretta a prostituirsi dal fidanzato, l’incubo di una 20enne studentessa barese: cinque arresti

Per oltre un anno è stata sfruttata dal suo fidanzato e da alcuni suoi amici. Trattata alla pari di una schiava del sesso per racimolare i soldi necessari a comprare droga. È la drammatica storia che vede come protagonista una studentessa barese, poco più che 20enne, costretta a prostituirsi dal ragazzo di cui si era innamorata e che l’aveva ridotta ad uno stato di totale assoggettamento.

Il giovane, di 25 anni, è stato arrestato dai Carabinieri assieme ad altre quattro persone, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (e per una di loro ai domiciliari) emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura.

L’ultimo atto di una lunga indagine, partita a seguito di una denuncia di scomparsa presentata circa un anno fa dalla mamma della vittima. La donna aveva riferito ai militari di temere per l’incolumità della figlia e di essere preoccupata del fatto che potesse essere stata obbligata a prostituirsi da persone poco raccomandabili.

Il giorno successivo, però, le ricerche erano state sciolte, perché la figlia si era messa in contatto con la madre, rassicurandola che andava tutto bene. Ma il racconto della donna era comunque rimasto impresso ai Carabinieri che così hanno voluto vederci chiaro sulle reali condizioni della studentessa.

Una prima conferma dei timori della mamma è arrivata dopo circa un mese, quando la ragazza è stata vista a bordo di un’auto, nei pressi della stazione ferroviaria, in compagnia di un giovane. Quest’ultimo ha spiegato di averla incontrata dopo aver risposto a un annuncio su un sito di incontri e di aver pagato la somma di 120 euro ad un uomo per potersi appartare con lei.

Dalle successive indagini è emerso che il fidanzato della 20enne, approfittando dei sentimenti che la ragazza provava per lui, l’aveva indotta a prostituirsi in varie località delle province di Bari, Brindisi e Bat, attraverso annunci pubblicati su una piattaforma on line.

A vivere con i soldi guadagnati dalla studentessa non era solo il “suo ragazzo”, ma altri due giovani di 33 e 22 anni, conviventi della coppia. I tre sono finiti in carcere assieme ad un 39enne, accusato di aver venduto droga ad uno degli indagati. Agli arresti domiciliari, per favoreggiamento della prostituzione, è invece finto un 61enne, gestore e proprietario di un B&B di Bari, dove avvenivano gli incontri a luci rosse.

La fine di un incubo per la ragazza, andato avanti diversi mesi, perfino quando aveva scoperto di aspettare un bambino.

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