Circa mezzo ettaro di terreno nei pressi di via Corato, con all’interno rifiuti di ogni genere in particolare materiale elettrico e ferroso, sottoposto a sequestro dalla Polizia Locale di Andria. Denunciato un uomo beccato in flagranza mentre era intento a sistemare alcuni dei rifiuti rinvenuti poi nell’area. Altra discarica abusiva scoperta dagli agenti andriesi dopo le diverse segnalazioni dei cittadini ed una lunga attività di osservazione e perlustrazione da parte delle pattuglie nelle aree segnalate. Nel terreno, un fondo agricolo con annesso fabbricato, evidenti sono le tracce di roghi appiccati probabilmente per ricavare rame da componenti di materiale elettrico. All’interno del sito ogni tipo di rifiuto illecito come frigo, tv, cavi, lavatrici e così via. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria che ora sta procedendo alle indagini come accaduto già nello scorso giugno quando fu individuato un altro terreno adibito a discarica abusiva e da cui, presumibilmente, partivano dei roghi tossici a ridosso della tangenziale nei pressi di via Bisceglie.
Il problema è molto più esteso naturalmente anche perché c’è, in questi giorni, un’emergenza nell’emergenza. Da quattro giorni è cambiato il gestore della raccolta rifiuti in città dopo 12 anni di Sangalli e restano molteplici le difficoltà organizzative tipiche dell’avvio di un nuovo servizio. Tra le emergenze, tuttavia, si è ripresentata la questione isola ecologica di via Stazio che, dopo due giorni di chiusura a causa della modifica del gestore, è completamente circondata da rifiuti di ogni genere per cui ci vorranno giorni per la pulizia. E’ facile intuire che ci vorranno ancora un po’ di giorni per ridisegnare l’organizzazione del nuovo servizio anche se c’è una spada di damocle che pende, come una scure, su questo bando di gara che continua ad avere appendici nelle aule di tribunale. Bocciata la sospensiva dal Tar di Puglia proposta dalla terza in graduatoria e cioè la TeknoService contro il Comune di Andria per aver firmato il contratto di appalto, si attende la data del 14 luglio in cui ci sarà la discussione in Consiglio di Stato. Alla base del ricorso dell’azienda piemontese c’è la richiesta di esclusione della RTI Gial Plast e Si.Eco perché non ci sarebbe un requisito del bando rispettato e cioè i 12 mesi consecutivi del servizio di igiene urbana per una città con residenti non inferiori a 100mila. Il raggruppamento vincitore avrebbe però indicato la città di Catanzaro che, hanno spiegato dalla TeknoService, conta poco più di 90mila abitanti. Di questo discuterà il 14 luglio il Consiglio di Stato in attesa di capire, definitivamente, a chi andrà questo appalto che nel frattempo lascia inevitabilmente tutti nel limbo. A farne le spese i cittadini e la corretta effettuazione della raccolta differenziata oltre che la pulizia generale della città, sempre più sporca con un pessimo bigliettino da visita per turisti e residenti.