Cronaca

Definì Giorgia Meloni “neonazista nell’anima”: il professor Luciano Canfora rinviato a giudizio a Bari per diffamazione. La premier chiede 20mila euro di risarcimento

Andrà a processo il filologo e professore emerito dell’Università di Bari, Luciano Canfora, accusato del reato di diffamazione aggravata nei confronti della premier Giorgia Meloni. Così ha deciso, questa mattina, il giudice del Tribunale del capoluogo, Antonietta Guerra, durante l’udienza pre-dibattimentale, disponendo il rinvio a giudizio per il professor Canfora.  

I fatti contestati risalgono all’11 aprile 2022, quando la Meloni era parlamentare all’opposizione. Canfora, invitato a parlare agli studenti del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Bari, in un incontro sulla guerra tra Russia e Ucraina, definì l’attuale Presidente del Consiglio una “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, ed “una mentecatta pericolosissima”.

La leader di Fratelli d’Italia querelò il professore e nei suoi confronti la Procura di Bari ha chiesto la citazione in giudizio. Oggi, in udienza, il pm Giuseppe Dentamaro e l’aggiunto Giuseppe Maralfa hanno insistito perché Canfora venisse processato. Giorgia Meloni si è anche costituita parte civile, chiedendo un risarcimento di 20mila euro. Il processo inizierà il prossimo 7 ottobre davanti al giudice monocratico Pasquale Santoro.

Il difensore di Canfora – l’avvocato Michele Laforgia – ha spiegato che il rinvio a giudizio, chiesto dalla Procura, è stato ritenuto necessario perché la vicenda merita una integrazione probatoria approfondita. Il legale ha anche annunciato che la premier sarà citata per essere sentita come persona offesa durante il dibattimento.   

INTERVISTA:

Michele Laforgia – avvocato

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