Sono arrivate le condanne per 3 dei 32 imputati nel processo sul disastro della Norman Atlantic, il traghetto naufragato nel dicembre 2014, a largo delle coste albanesi, causando la morte di 31 persone ed il ferimento di 64 passeggeri.
La sentenza è stata emessa dai giudici del Tribunale di Bari che hanno inflitto la pena più alta al comandante della nave, Argilio Giacomazzi, condannato a 6 anni di reclusione. 5 anni e 4 mesi per il primo ufficiale di macchina, Gianluca Assante. 3 anni sono stati decisi, infine, per Francesco Nardulli, uno dei componenti dell’equipaggio.
La richiesta del Pubblico Ministero era stata di 23 condanne (a pene comprese tra i 9 anni ed i 3 mesi di reclusione) ed una assoluzione. Il Tribunale, presieduto da Marco Guida, ha disposto l’assoluzione per altri imputati, mentre è scattata la prescrizione per alcuni reati. I tre imputati sono stati condannati per il solo reato di naufragio colposo, escludendo tuttavia le aggrevanti contestate e riconoscendo in loro favore le attenuanti generiche.
I giudici baresi hanno inoltre escluso le responsabilità delle compagnie di navigazione, sia della società proprietaria del traghetto, la Visemar di Navigazione srl, che di quella che lo noleggiava per i collegamenti Italia-Grecia, la Anek Lines. Per entrambe è stata dichiarata l’insussistenza degli illeciti contestati. Quanto all’armatore della nave, Carlo Visentini, è stato giudicato non colpevole dell’accusa di naufragio, “per non aver commesso il fatto”, mentre per gli altri reati che gli venivano contestati, è stato disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.
La tragedia si consumò nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre 2014. La nave, partita dal porto di Igoumenitsa, era diretta ad Ancona, con a bordo circa 500 persone, tra le quali anche alcuni clandestini. Il traghetto prese fuoco durante la navigazione, mentre si trovava nelle acque tra l’isola greca di Corfù e le coste dell’Albania, a causa di un incendio partito da uno dei camion che si trovavano all’interno del garage della Norman. Le dimensioni del rogo furono enormi. Solo una imponente operazione di salvataggio, portata a termine con difficoltà a causa del mare in tempesta, riuscì ad evitare un bilancio molto più pesante in termini di vittime.