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Cronaca

Droga: arrestati 2 foggiani, facevano affari con Colafigli, uno dei promotori della “Banda della Magliana”

Figura anche la città di Foggia tra quelle toccate dagli affari nella droga di uno dei promotori della cosiddetta “Banda della Magliana”. Il capoluogo dauno rientra infatti nell’operazione antidroga di questa mattina che ha portato all’arresto di 28 persone tra cui c’è Marcello Colafigli uno dei promotori del gruppo criminale balzato agli onori della cronaca per alcuni importanti sequestri ed omicidi.  

I carabinieri del Nucleo investigativo, su delega della Procura di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, dalle prime luci dell’alba, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Roma, che ha disposto misure cautelari nei confronti di 28 persone (11 destinatarie della misura della custodia cautelare in carcere, 16 della misura degli arresti domiciliari e una dell’obbligo di firma), gravemente indiziate dei reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti nelle province di Roma, Napoli, Viterbo e Foggia. Tra gli arrestati figurano anche due foggiani.

I Carabinieri hanno raccolto gravi elementi indiziari che hanno messo in evidenza la collaborazione finanziaria tra il sodalizio di Colafigli ed esponenti della criminalità organizzata della provincia di Foggia i quali avevano finanziato l’importazione dalla Colombia di 30 kg di cocaina al prezzo di 200.000 euro. La trattativa, però, non sarebbe andata a buon fine, poiché ad uno dei sodali, incaricato di effettuare il pagamento con money transfer verso la Colombia, furono sottratti da un parente prossimo, suo complice, i soldi accreditati su un conto dedicato. Ne sono nati dissidi, non degenerati in azioni violente solo grazie all’intermediazione di Colafigli. Ma per rientrare del debito maturato con la malavita foggiana, Colafigli è gravemente indiziato di aver organizzato una rapina ai danni di un soggetto noto nell’ambiente come “riciclatore”.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma sono però intervenuti evitando il compimento del delitto fermando le persone che avrebbero dovuto compiere la rapina, recuperando in quella occasione uno storditore elettrico, uniformi, palette e pettorine con l’emblema della Guardia di Finanza nonché una pistola Beretta. La base logistica del gruppo era nella Capitale mentre Marcello Colafigli, nonostante il regime al quale era sottoposto di semilibertà, era riuscito a mantenere stretti rapporti oltre che con la mafia foggiana anche con ‘ndrangheta, camorra ed alcuni albanesi inseriti in un cartello narcos sudamericano. Nel corso delle fasi esecutive dell’operazione, questa mattina, a Roma, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato circa 400.000 euro, durante una perquisizione a casa di uno degli indagati. Per l’operazione, sono stati impiegati 150 militari dell’Arma territoriale, equipaggi di supporto, nucleo cinofili e nucleo elicotteristi. 

Marcello Colafigli, è stato riconosciuto unitamente a Franco Giuseppucci, Enrico De Pedis, Maurizio Abbatino e Nicolino Selis, come uno dei promotori del gruppo criminale noto con il nome Banda della Magliana. Gravato da più ergastoli, è stato condannato, tra l’altro, per il sequestro e l’omicidio del Duca Massimo Grazioli Lante della Rovere (considerata l’azione con cui la Banda ha iniziato la propria attività criminale) e l’omicidio, come mandante, di Enrico De Pedis.

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