Figura anche il 57enne Alceste Cavallari, figlio dell’ex “Re Mida” delle Case di cura riunite di Bari Francesco, tra le 22 persone condannate a pene che vanno da un minimo di un anno e quattro mesi fino ad un massimo di 20 anni di reclusione per i reati, contestati a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravato dal metodo mafioso, detenzione ai fini di spaccio di droga, detenzione di arma clandestina, ricettazione porto e detenzione di armi, estorsione aggravata e tentato omicidio.
Le pene sono state inflitte dalla giudice dell’udienza preliminare Anna Perrelli nel processo seguito ad un’inchiesta su un presunto traffico di droga dalla Spagna all’Italia.
Vent’anni di carcere sono stati disposti per Giuseppe Annoscia e Vito Facendola, considerati al vertice dell’associazione finalizzata al traffico di cocaina, marijuana e hashish nel comune di Altamura. Alceste Cavallari, detto “Gianky”, è stato condannato a 12 anni di reclusione in continuazione con un altro patteggiamento, sempre per droga, a 4 anni: è accusato di aver fatto parte dell’associazione e di aver acquistato e importato droga dalla Spagna.
Infine uno degli imputati, Nicola Scalzo, è stato assolto dalle accuse di aver fatto parte dell’associazione e di aver detenuto droga per spacciarla.