Potrebbero essere i cellulari di alcuni passeggeri a svelare la verità sull’elicottero precipitato il 5 novembre scorso sulle colline tra Apricena e Sannicandro Garganico, in provincia di Foggia, provocando 7 vittime. Lo ipotizzano gli inquirenti che, per questo motivo, hanno disposto un’analisi sui telefonini di due persone che erano a bordo del velivolo. Gli approfondimenti saranno eseguiti nei prossimi giorni dai Carabinieri, che acquisiranno tutti i dati contenuti negli apparecchi telefonici, nel tentativo di trovare elementi utili a ricostruire la tragedia.
Nel misterioso schianto dell’elicottero della società di trasporto aereo Alidaunia, hanno perso la vita i due piloti, Luigi Ippolito e Andrea Nardelli, il medico del 118 Maurizio De Girolamo ed un’intera famiglia di turisti sloveni, padre madre e i due figli di 13 e 14 anni, di rientro da una escursione alle isole Tremiti.
Ancora tutte da chiarire le cause del disastro. Tra le piste seguite dalla Procura di Foggia, che ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per disastro aviatorio colposo e omicidio colposo plurimo, quella del problema tecnico, dell’errore umano o dell’incidente causato dal forte maltempo.
Intanto, a breve, riprenderanno anche i rilievi tecnici sul relitto dell’elicottero, che si trova attualmente nell’hangar dell’aeroporto militare di Amendola.
Cinque i consulenti nominati dalla Procura e dall’Ansv, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, chiamati ad esaminare minuziosamente gli oltre 200 reperti recuperati sul luogo del disastro. Elementi che potrebbero aiutare a fare luce su cosa sia davvero accaduto, quella mattina del 5 novembre scorso, sui cieli del Gargano.