Non ce l’ha fatta Giuseppe Agostinacchio, il 58enne di Gravina in Puglia che era rimasto gravemente ferito nell’esplosione avvenuta, nella notte tra mercoledì 14 e giovedì 15 agosto, in una casa-vacanze di Porto Cesareo, in provincia di Lecce. L’uomo aveva riportato ustioni su oltre il 60% del corpo.
Resta in condizioni gravissime anche sua figlia di 23 anni, rimasta ferita nella deflagrazione assieme al fidanzato 24enne, le cui condizioni tuttavia non sarebbero critiche. La giovane, studentessa universitaria, si trova all’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove ieri è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Il suo ragazzo è invece ricoverato a Bari.
La vittima, di professione dentista, era in vacanza in Salento assieme alla figlia ed al suo fidanzato. Intorno all’una di notte, i tre sono stati investiti da una fiammata provocata dalla fuga di gas di una bombola. L’esplosione si è verificata in un appartamento a piano terra, nelle prima delle quattro unità abitative che compongono una villetta, in via Dei Bacini.
I tre turisti sono stati soccorsi dal personale del 118, che ha provveduto al loro trasferimento in ospedale. Sul posto anche i Vigili del Fuoco, impegnati a spegnere le fiamme provocate dall’esplosione. L’impianto a gas dell’abitazione è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, che ha avviato un’indagine sull’accaduto.
Una tremenda disgrazia che si è consumata a pochi giorni di distanza da un’altra tragedia simile, avvenuta l’11 agosto scorso a Cisternino, in provincia di Brindisi, dove un trullo è parzialmente crollato a seguito di un’esplosione, uccidendo l’ingegnere edile barese Nicola Salatino, di 55 anni, e ferendo gravemente la moglie di 53 anni. I coniugi erano ospiti di una coppia di amici barlettani, rimasta illesa. Anche in questo caso, la deflagrazione sarebbe stata provocata dallo scoppio di una bombola di gas.
