Stavano tentando di effettuare un atterraggio di emergenza a causa di un’avaria. Volando a bassa quota, avrebbero tranciato un cavo dell’alta tensione, per poi schiantarsi tra gli alberi di ulivo. Sarebbe questa la ricostruzione della tragedia accaduta, ieri pomeriggio, nel territorio di Fasano, in provincia di Brindisi, dove un aereo ultraleggero biposto è precipitato nelle campagne tra Savelletri e Capitolo, in contrada Coccaro. Due le persone morte nell’impatto: Francesco Passeri, di 33 anni, istruttore di volo originario di Castellaneta, e Giuseppe Catano, 28 anni, di Canosa di Puglia, che stava frequentando un corso da pilota commerciale.
L’aereo, un Piper P28, era decollato dall’Aeroclub di Bari-Palese intorno alle 14. L’incidente è avvenuto circa mezz’ora più tardi, dopo che il velivolo aveva perso già da qualche minuto i contatti radio e radar con i controllori di volo.
Ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. In base alle testimonianze di alcuni agricoltori della zona, prima di precipitare il Piper stava perdendo di quota, forse tentando un atterraggio di emergenza. Fatale sarebbe stato l’impatto con un cavo dell’alta tensione. Istruttore e allievo sono stati sbalzati fuori dall’aereo, morendo sul colpo. Sul posto Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia e due ambulanze del 118. Hanno raggiunto il luogo del disastro anche i tecnici dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, per un sopralluogo operativo, ed il pm Alfredo Manca, della Procura di Brindisi, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo e duplice omicidio colposo.
L’inchiesta al momento è a carico di ignoti. Il magistrato ha anche disposto l’autopsia sui corpo delle vittime per accertare le cause del decesso.