Cronaca

Fiamme sul traghetto diretto a Brindisi, passeggero trovato carbonizzato: si teme per gli altri dispersi

C’è una vittima nel disastro della “Euroferry Olympia” il traghetto partito dalla Grecia e diretto a Brindisi andato a fuoco, nella notte tra il 17 ed il 18 febbraio, a largo dell’isola di Corfù. Si tratta di un autotrasportatore greco di 58 anni, trovato carbonizzato all’interno di uno dei camion parcheggiati nella stiva. Una tragica scoperta che adesso fa temere per gli altri dispersi.

Sono 10 quelli che ancora mancano all’appello, delle 290 persone che erano a bordo, di cui 239 passeggeri e 51 membri dell’equipaggio.

Le autorità elleniche hanno fatto sapere che si tratta di cittadini greci, turchi e bulgari, in relazione ai quali le ricerche stanno andando avanti ininterrottamente. Ritrovato invece un altro disperso, un giovane di  21 anni di origine bielorussa, che si trovava a poppa della nave.

Intanto vanno avanti le indagini per ricostruire l’accaduto. È sempre più probabile che l’incendio sia cominciato da uno dei camion presenti in una delle stive della nave. Da chiarire, cosa esattamente abbia dato origine alle fiamme.

Il traghetto partito intorno all’1.20 dal porto di Igoumenitsa e diretto a Brindisi, ha preso fuoco intorno alle 4 del mattino a nord dell’isola di Corfù, tra la Grecia e l’Italia. Provvidenziale è stato l’arrivo tempestivo di una motovedetta della Guardia Costiera greca e di un pattugliatore della Guardia di Finanza, che hanno soccorso i passeggeri e li hanno tratti in salvo, mentre la nave andava a fuoco.

48 naufraghi hanno poi raggiunto Brindisi a bordo della “Florencia”, la nave messa a disposizione dalla compagnia Grimaldi Lines per il traporto in Italia dei passeggeri rimasti bloccati a Corfù per quasi due giorni. Tra questi, 19 cittadini italiani che, dopo aver rischiato di morire, hanno potuto riabbracciare i loro cari.

Da valutare, infine l’entità del danno ambientale provocato dal disastro. Il traghetto aveva a bordo 800 metri cubi di carburante e circa 23 tonnellate di merci pericolose corrosive. Ma quanto al rischio di sversamento in mare, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha fatto sapere che al momento la situazione è sotto controllo.

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