Risultavano assunti 397 braccianti, ma di questi non c’è mai stata l’ombra. E’ la truffa scoperta dalla Guardia di Finanza di Cerignola a seguito di alcuni controlli effettuati con gli ispettori dell’INPS in diverse società agricole del territorio. Le indagini coordinate dalla Procura di Foggia hanno evidenziato diverse anomalie, tra falsi contratti di fitto, dichiarazioni di coltivazioni non eseguite ed altri artifizi contabili di vario genere. Sono 5 gli imprenditori agricoli che avrebbero finto di assumere personale aprendo le relative posizioni contributive con il solo obiettivo di accedere agli emolumenti previdenziali, tra cui disoccupazione agricola, assegni per il nucleo familiare e maternità, indennità di malattia e sussidi legati all’emergenza Covid. Sempre secondo le indagini sarebbero oltre 67mila le giornate lavorative dichiarate ma mai eseguite. Una truffa di proporzioni milionarie: gli imprenditori responsabili, infatti, avrebbero intascato più di 2 milioni di euro grazie alle finte assunzioni. Gli indagati sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia per l’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. La loro posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
Sempre nell’ambito dei controlli in tema di lavoro, le fiamme gialle nel tarantino hanno scoperto 24 lavoratori in nero e 6 irregolari. Sei i comuni coinvolti: Castellaneta, Mottola, Ginosa, Laterza, Palagiano e Palagianello. Durante i controlli sono emerse anche 15 violazioni per mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali.