Cronaca

Foggia, colpo di scena nell’omicidio di Franca Marasco: per la Procura la donna non sarebbe morta per una rapina finita male

C’è un possibile colpo di scena nell’omicidio di Franca Marasco, la tabaccaia di 72 anni uccisa a coltellate nel suo esercizio commerciale di via Marchese De Rosa, a Foggia, la mattina del 23 agosto del 2023. Il pubblico ministero della Procura di Foggia, Alessio Marangelli, ha infatti modificato il capo d’imputazione a carico dell’unico indagato, il 45enne bracciante marocchino Redouane Mosli, reo confesso dell’omicidio della donna, ferita a morte da 4 coltellate all’addome e al collo. Per la Procura la causa della morte di Franca Marasco potrebbe non essere stata una rapina finita male ma semmai quella rapina avrebbe mascherato i propositi omicidiari del 45enne marocchino. Una prospettiva, quella aperta dalla Procura della Repubblica di Foggia, che di fatto aggraverebbe la posizione di Redouane Mosli. La richiesta della Procura per certi versi avvalora quelle che a lungo sono state le perplessità e i dubbi dei familiari della vittima, nella fattispecie dalla sorella Rosa Marasco, che si è costituita parte civile nel procedimento, convinta che dietro quell’efferato omicidio ci sia stata una regia e il coinvolgimento di altre persone. Nell’inchiesta fu coinvolto anche un 73enne, Vittorino Checchia, originario di Castelluccio Valmaggiore, deceduto dieci mesi dopo: a tirarlo in ballo fu l’autore materiale dell’omicidio, per il quale fu proprio Checchia ad indicargli la tabaccheria da rapinare, a fornirgli il coltello e a dividere con lui il bottino. L’uomo si è sempre dichiarato però innocente. Nel frattempo sono attese nell’udienza del prossimo 23 gennaio le richieste di condanna.

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