Per quelle che sono le accuse, erano il terrore di aziende e stabilimenti del nord Italia, autori di colpi che complessivamente avrebbero fruttato circa un milione di euro. Dalle mandorle di un’ azienda dolciaria di Cremona, colpo messo a segno dieci anni fa, alle aziende casearie dell’Emilia. Una banda che è accusata di 22 furti o tentati furti sul territorio settentrionale e centrale della penisola, nella fattispecie nelle province di Cremona, Modena, Reggio Emilia, Brescia ma anche Parma, Milano, Chieti, Perugia e Cuneo. Un giro d’affari enorme per il gruppo, a cui capo vi erano alcuni cerignolani. Nelle scorse ore sono arrivate la maxi condanne: i giudici hanno inflitto 10 anni e mezzo di carcere al 61enne Mario Sciarappa, considerato a capo della banda. Nove anni e due mesi di reclusione invece a carico del 46enne Salvatore Olivieri, 4 anni e 8 mesi per il 58enne Savino Loberto. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati. L’indagine della Polizia di Stato culminò nell’operazione “Cheese Hunter”, con gli investigatori che ricostruirono attraverso centinaia di intercettazioni telefoniche e la ricostruzione dei viaggi tra Cremona e Cerignola, le modalità d’azione della banda. Per questa vicenda altri cinque presunti componenti del gruppo sono stati condannati nell’udienza preliminare.
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