Un vero e proprio terremoto giudiziario scuote il Policlinico “Riuniti” di Foggia. Sono quattro le persone arrestate, tra le quali l’ex Dirigente dell’Area Gestione Tecnica della struttura sanitaria, nell’ambito di un’operazione eseguita, dall’alba di questa mattina, dalla Guardia di Finanza.
Le manette sono scattate in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo dauno, su richiesta della Procura. L’ultimo atto di un’indagine che ha fatto luce su alcuni presunti episodi di concussione e corruzione, correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché sulla manipolazione di gare bandite dall’azienda ospedaliera universitaria.
Quattro gli appalti finiti sotto la lente d’ingrandimento della magistratura foggiana. Si tratta dell’affidamento del servizio di riqualificazione e attivazione di otto sale operatorie, per un impegno di spesa di oltre 2 milioni di euro. La gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici, per circa 4 milioni. E poi dell’affidamento diretto del servizio sulla viabilità interna e agli accessi carrabili e pedonali, con un impegno di spesa di circa 42mila euro; ed infine il servizio di gestione degli impianti gas medicinali e tecnici, del valore di oltre un milione e mezzo di euro.
Dalle indagini sarebbe venuta alla luce una fitta rete di contatti, composta da imprese e pubblici ufficiali, che operavano con l’intento di pilotare gli appalti al fine di ottenere guadagni illeciti. Secondo l’ipotesi dell’accusa, un ruolo di primissimo piano, nel sistema organizzativo, veniva ricoperto dall’allora Dirigente dell’Area Gestione Tecnica, l’unico finito in carcere. Tre imprenditori baresi sono finiti invece ai domiciliari.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, reati commessi tra il 2018 e il 2021.