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Cronaca

Guerra tra clan a Bari: otto arresti per gli omicidi avvenuti nel rione Japigia nel 2017

Si chiude il cerchio su tre efferati omicidi avvenuti nel 2017 nel quartiere Japigia di Bari, nell’ambito di una sanguinosa guerra tra clan rivali. All’alba di questa mattina, la Polizia di Stato ha tratto in arresto otto persone, raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’operazione è stata portata a termine, oltre che a Bari, anche nelle città di Benevento, Cagliari, Siracusa e Teramo.

In manette sono finiti otto pregiudicati, affiliati al clan Palermiti, ritenuti responsabili di due agguati mortali, di un tentato omicidio, ma anche di porto e detenzione di armi, favoreggiamento e ricettazione, reati aggravati dalle modalità mafiose. Quattro di loro, al momento dell’esecuzione della misura cautelare, si trovavano già in carcere per altre cause.

Le indagini hanno permesso di fare luce, attraverso la ricostruzione storica degli eventi, su tre gravi fatti di sangue avvenuti tutti nel rione Japigia. Il primo è l’omicidio del 40enne Francesco Barbieri, ucciso la sera del 17 gennaio 2017. L’uomo era alla guida della propria auto quando, in via Prezzolini, venne avvicinato da due sicari a bordo di uno scooter e freddato con cinque colpi di pistola. In base a quanto emerso, la vittima era a capo di una fiorente attività di spaccio. Per anni aveva acquistato la droga dal clan Palermiti ma, circa un mese prima dell’agguato, aveva cominciato a rifornirsi di cocaina da un altro gruppo criminale, legato ad Antonio Busco. Decisione che gli è costata la vita.

La compagine di Busco, al quale Barbieri si era avvicinato, non tollerò l’affronto e così, il 6 marzo successivo, portò a termine la sua vendetta, assassinando a colpi di arma da fuoco, in via Peucetia, Giuseppe Gelao di 39 anni e ferendo gravemente Antonino Palermiti di 29. (serv 27/10/23)

A quel punto, il clan Parisi-Palemiti decise di eliminare definitivamente il ristretto gruppo capeggiato da Antonio Busco. Il piano venne portato a termine il 12 aprile 2017, quando un commando composto da tre sicari, armato di pistole e kalashnikov, raggiunse le potenziali vittime in via Archimede, ed esplose decine di colpi di arma da fuoco.

Uno degli obiettivi, il 29enne Nicola De Santis, tentò la fuga in moto ma venne inseguito in auto, raggiunto e ucciso dai killer nei pressi del Liceo Salvemini. In quella occasione, uno dei proiettili sparati durante il conflitto a fuoco infranse la finestra di un’aula della scuola. Solo per un caso fortuito, nessuno degli studenti era presente in classe al momento dell’agguato.      

Per l’omicidio di Giuseppe Gelao ed il tentato omicidio di Antonino Palermiti, il 26 ottobre scorso Antonio Busco è stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Bari.

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