Cronaca

Il calvario in ospedale dell’ex carabiniere che ha sventato la rapina a Molfetta: “Sapevo che l’arma era vera, ma la divisa resta sotto pelle”

Sono passate due settimane dalla rapina a mano armata al centro commerciale di Molfetta sventata dall’intervento del carabiniere in congedo Carlo Piazzolla. Il 65enne originario di San Ferdinando di Puglia è ancora ricoverato al Policlinico di Bari, nel reparto di Ortopedia, dopo aver subito diversi colpi d’arma da fuoco esplosi dal kalashnikov del rapinatore negli attimi concitati della colluttazione.

Una divisa sotto pelle per Carlo Piazzolla che quel giorno, il 26 settembre scorso, è riuscito a fermare il 50enne di Trinitapoli Giuseppe Tammeo nel parcheggio esterno del centro commerciale molfettese. Potesse tornare indietro, ha raccontato, rifarebbe tutto. Nella sua carriera nell’Arma è stato in diverse città della Puglia, tra cui la stessa Molfetta. Poi tanti anni vissuti in servizio a Sanremo. In questi giorni di degenza sono stati tanti i messaggi di stima e di affetto ricevuti. A cominciare dagli amici del gruppo di motociclisti che gli hanno regalato una polo con la scritta “Super Carletto”. Ma non solo.

A San Ferdinando di Puglia lo attende la sua famiglia composta dalla sorella, dal fratello e dalla mamma di 89 anni. Per ragioni di salute lei è ancora all’oscuro di ciò che gli è accaduto. Ma una cosa è certa. Non vede l’ora di riabbracciarla.

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