Cronaca

Il Consiglio di Stato annulla la nomina del Procuratore di Reggio dopo il ricorso del giudice Seccia

Per la seconda volta nel giro di pochi mesi il Consiglio di Stato ha annullato la nomina di Giovanni Bombardieri a Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria accogliendo, com’era avvenuto nel primo caso, il ricorso proposto dal giudice barlettano Domenico Seccia, ex Procuratore della Repubblica di Lucera ed attuale sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione. La nomina di Bombardieri a Procuratore di Reggio, risalente al 2018, era stata annullata una prima volta nello scorso mese di maggio dal Consiglio di Stato in accoglimento di un primo ricorso presentato da Seccia, che era stato rigettato in primo grado dal Tar del Lazio. Il 22 luglio scorso il Plenum del Consiglio superiore della magistratura aveva confermato all’unanimità la nomina di Bombardieri, ribadendo la decisione che aveva assunto quattro anni prima. Con la sentenza di questi giorni, però, il Consiglio di Stato ha dichiarato nulla la nomina di Bombardieri chiedendo al Csm di rivotare per la nomina del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Nella pronuncia del supremo organo amministrativo si afferma, tra l’altro, che Bombardieri “non ha mai svolto funzioni di coordinamento investigativo” e che in qualità di Procuratore della Repubblica aggiunto di Catanzaro, funzione svolta prima della nomina a Reggio, “ha coordinato gruppi che non si occupavano di reati in materia di criminalità organizzata”.

Per la definitiva attuazione di quanto disposto, il Consiglio di Stato ha altresì nominato come commissario ad acta l’attuale vice presidente del CSM il quale, in caso di perdurante inerzia dell’organo di autogoverno, dovrà provvedere alla nomina in questione. Nelle motivazioni del Consiglio di Stato, tra le altre cose, è stata evidenziata l’archiviazione totale del procedimento disciplinare avviato nei confronti del dott. Seccia in relazione alle accuse di corruzione mosse a suo carico nell’ambito del procedimento penale, per cui aveva indagato la procura di Lecce, dopo le dichiarazioni dell’imprenditore Flavio D’Introno. Il procedimento disciplinare nei confronti del dott. Seccia fu archiviato nel settembre del 2021 dal Gip di Lecce.

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