Rotatorie croce e delizia ad Andria tra buio e provvisorietà. Strumenti fondamentali di viabilità ma anche criticità che non si riesce ancora a risolvere almeno in due punti importanti. Parliamo della tangenziale cittadina e della strada provinciale 2 per l’accesso al borgo di Montegrosso. Nel primo caso il problema è il buio non essendo più funzionante da almeno sei mesi la torre faro ma già da un anno la luce era a singhiozzo. Nel secondo caso il problema è la provvisorietà e la pericolosità di una rotatoria posizionata al centro di una strada a scorrimento veloce ma che al momento è l’unica via di accesso praticabile per la borgata andriese.
I problemi sulle due rotatorie sono spesso oggetto di cronaca e ce ne siamo più volte occupati. Giovedì sera, per esempio, l’incidente sulla tangenziale poco dopo le 20 e già con il buio calato ha rilanciato un problema di cui ci eravamo occupati poche settimane fa. La Ford Focus condotta da un 23enne si è ribaltata proprio in corrispondenza della rotatoria finendo fuoristrada. Illeso il conducente è stato necessario il trasporto in ospedale per la passeggera del veicolo.
Ieri pomeriggio, invece, un tir di grosse dimensioni è rimasto incastrato nella rotatoria di accesso a Montegrosso creando non pochi disagi alla circolazione con diversi chilometri di coda fino al completo ripristino della strada. Su quella rotatoria però non si contano più gli incidenti anche dopo un intervento di manutenzione straordinaria della Provincia BAT di qualche mese fa. In ballo c’è un progetto definitivo di accesso alla borgata già finanziato ma per cui si viaggia molto a rilento e che prevede una sistemazione di complanari lato monte e lato mare a partire da un ponte già in uso a circa un chilometro e mezzo dall’attuale accesso. C’è anche una scadenza e cioè quella di fine anno entro cui la Provincia deve aver collaudato la viabilità principale della strada provinciale 2 riqualificata e quindi quella rotatoria dovrebbe esser eliminata.
Resta però il tema sicurezza stradale: un tema affrontato quotidianamente dalle forze dell’ordine e da migliaia di cittadini sul territorio ma che spesso trova distratta l’amministrazione della cosa pubblica tra burocrazia e stucchevoli cavilli.



