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Cronaca

Incendio a Castel del Monte: 160 ettari in fiamme e la Procura di Trani apre un’inchiesta

Alla fine gli ettari in fiamme sono stati 160 e danni sono registrati anche all’interno della pineta che cinge Castel del Monte per circa 10 ettari. La Procura di Trani ha aperto un fascicolo d’inchiesta e gli inquirenti sono al lavoro per risalire con precisione alle cause del rogo ed eventuali responsabili. E’ il post maxi incendio sviluppatosi sabato pomeriggio nel cuore della murgia andriese a ridosso del maniero federiciano. Ettari ed ettari di macchia mediterranea in fumo protetta anche dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Un rogo che arriva a poche settimane da un altro incendio che devastò una lingua di terra vicina sino ad arrivare a ridosso di Castel del Monte. Altri ettari in fiamme. E lo scenario è desolante con una terra brulla e nera per cui ci si deve semplicemente leccare le ferite. Di certo ci sono i danni alla fauna ed alla flora e ad un ecosistema sempre più fragile. Di certo ci sono anche i danni a due attività commerciali, due in particolare, raggiunte materialmente dalle fiamme. Altri danni ad alcune ville private. Un danno importante è anche quello d’immagine per il maniero federiciano che è stato evacuato in tutta fretta sabato pomeriggio ed ha riaperto al pubblico, dopo le bonifiche, nella giornata odierna. Insomma una situazione complicata su cui sta lavorando la Procura di Trani. Una indagine non semplice come tutte quelle che riguardano incendi in un’area così vasta. Difficile ipotizzare comunque che non sia stata la mano dell’uomo ed anche l’incuria a provocare questa nuova mattanza nella murgia: il fronte delle fiamme così esteso ha superato anche una fascia tagliafuoco naturale come la SS170. Molto probabile, dunque, che gli inneschi siano stati almeno due.

Il grande lavoro di circa 100 uomini tra vigili del fuoco, personale regionale dell’Arif, carabinieri forestali protezione civile, polizia locale e volontari, ha permesso di rallentare le fiamme e circoscriverle assieme al lancio costante di acqua da parte dei due canadair giunti sul posto. Resta l’amaro in bocca per il non rispetto, molto spesso, delle ordinanze comunali per la corretta tenuta dei terreni oltre all’incuria in cui versa la pineta di Castel del Monte di proprietà comunale da ormai diversi anni e che dovrebbe esser oggetto di lavori a partire da ottobre, dopo una lunghissima trafila per due finanziamenti ricevuti ed ancora inutilizzati. Da occasione di rilancio del turismo a nuova sfida con il tempo persa, al momento, da tutti gli enti coinvolti.

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