Un tesoro milionario è stato sequestrato dalla Polizia di Stato a 13 persone ritenute vicine al clan Parisi-Palermiti di Bari. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito della maxi-operazione “Codice Interno” che, a fine febbraio, ha portato all’esecuzione di 130 misure cautelari a carico di esponenti della malavita organizzata ma anche di alcuni “nomi eccellenti” del mondo dell’imprenditoria e della politica barese.
Il sequestro preventivo contempla 34 misure ablative di beni, ritenuti dagli inquirenti riconducibili alle attività illecite gestite dal clan, o comunque relativi a patrimoni di provenienza ingiustificata e sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dagli indagati.
L’inchiesta della DDA ha fatto luce sui legami tra criminalità, affari e politica, con particolare riferimento alle elezioni comunali del 2019, e su presunti episodi di scambio elettorale politico-mafioso che hanno visto coinvolti esponenti del gruppo Parisi-Palermiti. Lo stesso clan, sempre secondo le accuse, avrebbe anche messo le mani sull’Amtab, la municipalizzata che gestisce il servizio di trasporto pubblico, attualmente in amministrazione giudiziaria, all’interno della quale, i Parisi avrebbero indirizzato le assunzioni del personale, per favorire parenti e amici.
Il sequestro riguarda proprietà immobiliari, come terreni e appartamenti, ma anche quote di società commerciali e di servizi e conti correnti bancari e postali. Il tutto per un valore di stimato in circa 12 milioni di euro. I beni oggetto del provvedimento odierno vanno a sommarsi a quelli già sequestrati nel corso dell’operazione antimafia del 26 febbraio scorso, del valore di oltre 20 milioni di euro.