Chideranno l’annullamento della misura cautelare per il loro assistito dinanzi al Tribunale del Riesame, i legali difensori di Sandro Cataldo, figura centrale dell’inchiesta barese sul voto di scambio, agli arresti domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di essere il promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Gli avvocati Mario Malcangi e Gianlucio Smaldone depositeranno nell’udienza di oggi una memoria di 44 pagine con numerosi allegati dalla quale emergerebbe “la capillare attività politica svolta da Cataldo che non lo avrebbe mai portato a compiere reati”. I legali sostengono che il quadro indiziario contestato dalla Procura “sia insussistente perchè manca sia l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale sia la corruzione elettorale stessa, che se c’è è attribuibile ad altri soggetti”. Inesistenti, dunque, secondo la difesa, le esigenze cautelari. Nei giorni scorsi l’avvocato Smaldone, in qualità di presidente di “Sud al Centro”, ha dichiarato che il movimento politico fondato da Sandro Cataldo non prenderà parte ad alcuna delle competizioni elettorali in programma a giugno. Indagata nella stessa inchiesta anche la moglie di Cataldo, Anita Maurodinoia, dimessasasi da assessore regionale ai Trasporti. La Procura, ad ogni modo, non arretrerà dal suo orientamento iniziale e chiederà la conferma degli arresti domiciliari. La decisione del Tribunale è attesa entro il 26 aprile. È invece slittata a mercoledì l’udienza del Riesame per l’ex sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, anch’egli ai domiciliari.