Sarà un incidente probatorio disposto dal GIP del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, ad accertare se la discarica di rifiuti speciali Cobema, tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, abbia causato o meno inquinamento ambientale. Lo ha chiesto ed ottenuto la Procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta a carico dei due legali rappresentanti della società, entrambi altamurani, e della stessa Cobema Srl, indagati per inquinamento ambientale e omessa bonifica. L’accusa è di aver compromesso l’integrità del sottosuolo e della falda acquifera sottostante la discarica, così come certificato dal superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione previste dalla legge per i metalli pesanti, andando ad incidere direttamente sull’equilibrio dell’ecosistema acquatico e divenendo fonte di pericolo per gli utilizzatori di acque di falda ad uso irriguo o agro industriale emunte a valle dell’impianto. Le indagini preliminari predisposte dal Comune di Canosa nel 2012 avevano evidenziato superamenti significativi del valore del ferro nei pozzi a monte e a valle della discarica e tali accertamenti trovavano conferma anche nelle analisi eseguite da Arpa Puglia nel 2011. Tuttavia la ditta avrebbe omesso di predisporre per ogni superamento il necessario piano di caratterizzazione. La Procura di Trani contesta: l’omessa adozione di misure di prevenzione nonostante gli accertati e continui superamenti di concentrazioni di soglia di contaminazione; la mancata realizzazione, fin dall’inizio della gestione della discarica, del prescritto impianto per la captazione del biogas generato dai rifiuti; l’omessa adozione delle misure di sicurezza volte ad inibire l’immissione di percolato nel sottosuolo e nella falda. La Provincia di Bari, inoltre, aveva prescritto nel 2005 una serie di azioni, secondo la Procura tutte disattese, tra cui: la realizzazione di una copertura definitiva e di un impianto di drenaggio delle acque meteoriche; il versamento delle garanzie fideiussorie; la stesura di un progetto di chiusura definitiva dell’impianto e la predisposizione della gestione post operativa della discarica che deve essere assicurata per un periodo trentennale. L’intera area interessata dall’inquinamento è stato, peraltro, oggetto della procedura di infrazione comunitaria per il mancato rispetto degli obblighi normativi in tema di gestione di discarica di rifiuti. L’incidente probatorio servirà ad accertare la presunta correlazione tra le condotte attive ed omissive degli indagati e l’inquinamento ambientale accertato dalle indagini. L’incarico è stato affidato al perito geologo Giovanni Caputo. L’udienza si terrà il 16 aprile nell’aula GUP del tribunale di Trani. Persone offese nel procedimento sono il Ministero dell’Ambiente e il Comune di Canosa di Puglia.
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