Spacciatore e acquirente concordavano sui social quantità e prezzo degli stupefacenti, per lo più marijuana, hashish e cocaina. Poi si passava alla consegna, con le dosi che venivano nascoste sotto uno zerbino, davanti alla porta d’ingresso di una abitazione di Castellaneta. Era questo uno dei tanti escamotage ideati da una banda di pusher, che gestiva lo spaccio nel Tarantino. 12 le persone arrestate (tra le quali due minorenni) nel corso di un’operazione antidroga scattata all’alba di questa mattina, e portata a termine dai Carabinieri. Durante l’attività investigativa sono state sequestrate due pistole clandestine, complete di caricatori, circa 500 grammi di cocaina, 300 di hashish e 50 di marijuana, oltre a 11mila euro in contanti.
Le ordinanze di custodia cautelare (otto in carcere e due ai domiciliari per i maggiorenni), sono state emesse dal Gip del Tribunale ordinario e del Tribunale per i Minorenni di Taranto. Tutti i provvedimenti sono stati notificati, oltre che nel capoluogo jonico, anche a Castellaneta, Palagianello, Manduria e in provincia di Bologna.
Il capitolo finale di un’indagine che ha fatto luce sulle attività illecite di una banda, che aveva messo in piedi una redditizia rete di spaccio nel territorio di Castellaneta, sfruttando la presenza di diversi locali notturni che, ogni anno, soprattutto in estate, richiamano centinaia di ragazzi da tutta la Puglia.
La droga veniva ceduta prevalentemente in strada ma anche in un appartamento di Castellaneta, dopo aver prenotato l’acquisto sui social. In base a quanto emerso, la città era stata suddivisa dalla banda in due distinte zone di spaccio. In un’occasione, infatti, uno degli indagati aveva brutalmente picchiato un altro pusher, colpevole di aver venduto droga fuori dal suo territorio. In seguito però, lo stesso aggressore è poi rimasto vittima di una spedizione punitiva da parte degli spacciatori rivali, che lo hanno legato ad un’auto e trascinato sull’asfalto per oltre 20 metri.
