Cercato praticamente ovunque, battendo palmo a palmo casolari e pozzi abbandonati, scandagliando le acque del fiume Ofanto, perlustrando campagne ed arenili anche con l’aiuto di cani molecolari, speleologi e sommozzatori. Dalla Fiumara in direzione Margherita di Savoia sino alle aree costiere della zona sud, verso Trani. Ma di Michele Cilli, il 24enne barlettano svanito nel nulla la notte tra il 15 e il 16 gennaio, non è stata trovata alcuna traccia. Dopo tre settimane di ricerche, il piano provinciale per le persone scomparse attuato dalla Prefettura viene ridimensionato. I volontari abbandonano il campo lasciando alle forze dell’ordine il compito di proseguire le attività di ricerca, da oggi più circoscritte e mirate. Le associazioni del territorio rimangono a disposizione della Prefettura, qualora emergessero nuovi elementi investigativi e la necessità di procedere a perlustrazioni a più ampio raggio. Intanto le indagini condotte dalla Procura vanno avanti ma sempre con il massimo riserbo. Ieri il criminologo che segue la famiglia Cilli ha dato notizia di un’autovettura bruciata sotto il ponte della SS16 di via Foggia proprio la notte in cui il 24enne è scomparso. Un elemento probabilmente già esaminato dagli inquirenti, che non lontano dalla zona dell’incendio, in località Fiumara, hanno indirizzato per settimane le ricerche di Cilli. Rimane al vaglio della Procura la posizione di un 34enne pregiudicato, ascoltato più volte come persona informata dei fatti. E’ nella sua auto che Cilli è stato visto entrare poco prima di svanire nel nulla. L’uomo racconta di aver accompagnato il ragazzo a casa dopo aver abbandonato insieme a lui il locale in cui era in corso la festa di un amico. Entrambi sono legati agli ambienti dello spaccio di stupefacenti ed è in questa direzione che sono indirizzate le indagini degli inquirenti.
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