Cronaca

La xylella a nord di Bari: si moltiplicano i ritrovamenti e gli abbattimenti di ulivi per contrastare la minaccia. A Giovinazzo l’ultima positività al batterio

Il primo caso di xylella a nord di Bari nel 2025 è stato registrato a Minervino nel mese di aprile e reso noto nei primi giorni di maggio. Il ritrovamento dopo una serie di controlli periodici da parte dell’osservatorio Fito Sanitario della Regione. Poi a fine giugno l’amara scoperta di sei ulivi infetti in territorio di Bisceglie all’interno di una stazione di servizio sulla A14. A fine luglio altro ritrovamento nella città del Dolmen questa volta nei pressi della SS16Bis mentre nel frattempo positività scoperte all’interno dell’aeroporto di Palese e nei pressi sempre della A14 ma a Modugno. Infine nei giorni di ferragosto ecco il nuovo focolaio a Giovinazzo sempre nei pressi di un distributore di carburante della SS16Bis.

Una sequela di ritrovamenti che ha spostato ben più a nord ormai il fronte di lotta alla xylella in Puglia e che fa tremare i polsi dei tanti agricoltori di territori fortemente votati all’olivicoltura ed alla viticoltura. In tutti i casi, come nell’ultimo di Giovinazzo, già attivate le misure di contrasto che prevedono il taglio non solo dell’ulivo infetto ma anche delle piante in un’area attorno di 50 metri dal luogo del ritrovamento. Misure rafforzate di monitoraggio, invece, in un’area da 2,5 chilometri. Altro fattore comune per tutte le positività al batterio killer degli ulivi e che i migliaia di campionamenti successivi al momento hanno dato esito negativo nelle aree di rafforzamento dei controlli.

Elemento questo che è sicuramente positivo per un batterio che si muove con molta rapidità e che evidentemente sta sfruttando non solo i vettori naturali ma anche i vettori umani e cioè i trasporti per muoversi da un capo all’altro della regione. Un elemento questo sottolineato sin da subito dalle associazioni di categoria che avevano chiesto immediatamente un rafforzamento dei controlli proprio nei luoghi più sensibili attorno alle strade a scorrimento veloce. Controlli che stanno dando i loro frutti anche se ora l’attenzione è tutta verso i territori a maggior presenza olivetata come Bitonto, Corato ed Andria.

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