Cinque richieste di condanna per complessivi 37 anni di carcere, due proposte di patteggiamento, una posizione sub iudice. E’ quanto viene fuori dal processo abbreviato a carico di 8 soggetti accusati di fare parte, con una nona persona, della cosiddetta banda della marmotta. Il gruppo, composto da 7 foggiani, 1 bulgaro e un uomo originario di Torino, per quelle che sono le ricostruzioni, assaltò 17 sportelli bancomat, episodi accaduti tra agosto ed ottobre del 2024. Colpi sparsi non solo sul territorio di Foggia e del barese ma anche in regioni del nord come Lombardia e Piemonte, oltre che nelle più vicine Basilicata e Campania. Nove furono i furti andati a segno e che fruttarono 290 mila euro, 8 invece i colpi a vuoto. Il blitz dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica, scatto all’alba dello scorso 17 dicembre. Venti i capi d’accusa per gli imputati: dall’associazione a delinquere, al furto e tentato furto, passando per detenzione e porto illegale di esplosivo e ricettazione di una lussuosa auto, una Maserati. Per uno degli imputati è in corso il processo con rito ordinario al Tribunale di Foggia, per gli altri otto sarà invece il giudice dell’udienza preliminare, Odette Eronia, a stabilire le eventuali condanne. A capo della banda, per investigatori ed inquirenti, vi era Angelo Pallotta, 44enne di Orta Nova, per il quale il pm Marangelli ha chiesto la condanna a 10 anni di carcere. Nove anni e 4 mesi per Antonio Battaglini, 46enne, anch’egli originario di Orta Nova. Richieste di condanna leggermente più basse per gli altri imputati, due dei quali hanno chiesto il patteggiamento. I legali degli altri indagati chiedono assoluzioni e condanne ridotte al minimo.
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