L’operazione antidroga messa a segno dai Carabinieri nella BAT, ed in particolare nel territorio tra Bisceglie e Trani, e che ha portato a 16 arresti, certifica un dato preoccupante ma oramai accertato: nella sesta provincia pugliese è forte la contaminazione con il clan mafioso Capriati di Bari.
Così il comandante Paolo Petruccelli a margine dell’operazione di oggi, per lui l’ultima alla guida della Tenenza di Bisceglie. Da domani il trasferimento a Palermo. Già nelle ultime relazioni della Direzione Investigativa Antimafia la città di Bisceglie viene considerata come area interessata dai referenti del gruppo Capriati, clan storico con radici a Bari Vecchia. Secondo le indagini dell’operazione odierna, l’approvvigionamento della droga a Bisceglie avveniva proprio dal capoluogo pugliese. Un asse malavitoso a cui i carabinieri hanno inferto un duro colpo. Tra gli arrestati, infatti, figura anche il nome di Sabino Capriati e diversi altri sodali del clan che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti facevano da ponte tra Bari e Bisceglie per il traffico degli stupefacenti. In una relazione della DIA del 2021 si parlava di «mire espansionistiche di altri gruppi malavitosi» con l’obiettivo di «afforzare la presenza del clan Capriati di Bari» nella provincia BAT. E poi ancora di «criminalità andriese interessata anche alla limitrofa Bisceglie». Un territorio dunque piuttosto ambito dai clan soprattutto per il periodo estivo. In un’altra relazione, questa data 2022, si evinceva come le indagini avessero evidenziato «ancora una volta la sinergia tra la criminalità della BAT e quelle delle province limitrofe cerignolana e barese» e di trasferimenti di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti «sull’asse Cerignola – Bisceglie – Bari – Oria».