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Cronaca

Legato ad un albero, fotografato e deriso sui social: nessun colpevole per il caso dell’andriese “Luchino”, il reato è prescritto

Si è chiuso senza colpevoli il caso dell’andriese “Luchino”, all’anagrafe Luca Di Schiena, l’uomo con evidenti fragilità che, nel 2015, venne legato ad un albero e fotografato, divenendo oggetto di scherno sui social. A più di otto anni da quell’episodio di cronaca, riportato da tutti i media nazionali, è arrivato il proscioglimento per prescrizione nei confronti delle sei persone a processo per la vicenda. Si tratta di Vincenzo Berardino, Francesco Mucci, Antonio Sgaramella, Luigi Zinni, Angelo Loconte, e Benedetto Parenza. I sei erano indagati con l’accusa di violenza privata, reato estinto per intervenuta prescrizione.

L’episodio contestato risale al settembre 2015 quando la vittima, allora 55enne, venne legata ad un albero per alcuni minuti con dello scotch da imballaggio, bloccata dalle caviglie al busto. Lo “scherzo” di pessimo gusto venne anche immortalato con un telefonino, e l’immagine dell’uomo immobilizzato che venne condivisa sui social, rimbalzando sulle chat, suscitando lo sdegno di molti per la crudeltà del gesto. Come lui stesso riferì alle autorità, non era neanche la prima volta che l’uomo era costretto a subire angherie di quel genere da parte delle persone.

La vicenda di Luchino venne riportata da tv, giornali e siti web di tutta Italia, ricevendo un’enorme risonanza mediatica. Troppa, anche secondo il giudizio della stessa vittima.

Le indagini che ne seguirono portarono alla rapida individuazione dei responsabili. Il processo a loro carico, durato quasi otto anni, si è concluso lo scorso 6 dicembre con il proscioglimento di tutti gli imputati, poiché il reato a loro contestato è caduto in prescrizione. Ordinato dal Tribunale di Trani anche il dissequestro e la restituzione dei telefoni cellulari e del materiale informatico oggetto di analisi da parte degli inquirenti. Nessun colpevole dunque per questa triste vicenda, che ha visto come protagonista un uomo schernito a causa della sua fragilità, bersaglio troppo facile di derisione e di scherzi che non fanno ridere neanche un po’.      

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