Cronaca

L’ultimo saluto a Mauro Di Giacomo, il fisioterapista barese ucciso a colpi di pistola sotto casa: rabbia e commozione ai funerali

La chiesa gremita di persone. Rabbia e dolore, sentimenti soffocati in un silenzio composto, fino all’uscita della bara, quanto un lungo e rumoroso applauso ha accompagnato il feretro nel suo ultimo viaggio. Così Bari ha dato l’ultimo saluto a Mauro Di Giacomo, il fisioterapista di 63 anni ucciso a colpi di pistola, nella serata di lunedì 18 dicembre, sotto la sua abitazione, nel quartiere Poggiofranco.

I funerali sono stati celebrati ieri pomeriggio nella chiesa di Santa Fara, davanti a tanti amici, colleghi e familiari dell’uomo, a partire dalla moglie e dai suoi due figli.

Ad officiare la messa il parroco, don Antonio Ruccia, che si è a lungo soffermato, durante l’omelia, sul concetto di misericordia, definita dal sacerdote “l’altra faccia della giustizia”. Quella giustizia che attende di ricevere la famiglia del 63enne, ucciso in un agguato che sembra non avere spiegazione.

Le indagini, coordinate dal pm della Procura di Bari, Matteo Soave, stanno andando avanti, condotte dagli uomini della Squadra Mobile. Punto di partenza, i filmati registrati dalle telecamere installate nelle strade limitrofe di via Tauro, il luogo del delitto, e che sono al vaglio degli inquirenti.

In base alla ricostruzione, lunedì sera, dopo aver parcheggiato sotto casa, nell’area parcheggio di una scuola elementare, il fisioterapista è sceso dall’auto e si è trovato di fronte il suo assassino che, probabilmente lo stava già aspettando. Una breve discussione e poi i colpi di pistola, esplosi mentre la vittima cercava disperatamente di fuggire. Il movente è ancora tutto da chiarire. La pista più concreta resta quella della vendetta per motivi personali, ma su chi e cosa abbia spinto il killer ad uccidere il 63enne, stimato professionista oltre che padre e marito esemplare, resta un ancora un mistero. 

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