Il Gup del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna, ha condannato a pene comprese tra i 30 anni e 1 anno e sei mesi di reclusione 121 imputati, al termine del processo a presunti boss ed affiliati al clan Strisciuglio di Bari. 14 invece le persone assolte.
Le accuse sono di associazione mafiosa, traffico e detenzione di droga e armi ed estorsioni ai danni di commercianti, oltre che del reato di lesioni e di un episodio di rissa, avvenuto nel carcere di Bari nel gennaio 2016, che coinvolse 41 detenuti, armati di lamette e taglierini.
Il processo è stato celebrato nell’aula bunker del Tribunale di Bitonto. L’ultimo atto di un’indagine, denominata “Vortice maestrale” che, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ha fatto luce su gerarchie e attività illecite gestite dal clan, nei quartieri di Libertà (storica roccaforte del gruppo criminale), San Paolo, San Pio, Santo Spirito e San Girolamo, oltre che nei comuni di Palo del Colle e Conversano.