Cronaca

Mafia, arrestato il boss Raduano e il suo braccio destro Troiano. Entrambi latitanti

Termina la fuga del boss della mafia garganica Marco Raduano, evaso dal carcere di Nuoro il 24 febbraio dello scorso anno calandosi dal muro di cinta del penitenziario , con una corda di lenzuola annodate, stava scontando una condanna definitiva a 19 anni per traffico di droga, e del suo braccio destro Gianluigi Troiano, latitante dalla dine del 2021 evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando con l’applicazione del braccialetto elettronico a Campomarino in provincia di Campobasso. Grazie alle complesse indagini portate avanti dal gruppo dei carabinieri del R.O.S, lo stesso che ha catturato il boss Matteo Messina Denaro, e alle attività di pedinamento della della Unidad Central Operativa della Guardia Civil Spagnola e della Gendarmeria Francese, Raduano è stato arrestato l’1 febbraio a Bastia in Corsica mentre si stava recando in un ristorante di lusso del luogo, mentre Troiano è stato catturato il pomeriggio prima nella città di Granada, per strada per evitare pericoli. Entrambi erano soli e non armati. Raduano e Troiano sono stati entrambi condannati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso. Troiano era stato condannato a nove anni e due mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici nell’ambito del processo denominato “Neve di Marzo” l’operazione che, nel 2019, smantellò il clan Raduano. Il boss Marco Raduano è attualmente imputato, in corso il processo, per l’omicidio di Giuseppe Silvestri a Monte Sant’Angelo il 21 marzo 2017 e per l’omicidio di Omar Trotta a Vieste il 27 luglio 2017: per quest’ultimo delitto è imputato, in concorso, anche Gianluigi Troiano.

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