Aveva investito i capitali accumulati con attività illecite nel settore turistico, aprendo strutture ricettive e lidi balneari nella città di Vieste. Ma i suoi affari sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza, che ha fatto scattare i sigilli su buona parte delle sue proprietà.
Ammontano a quasi un milione e mezzo di euro i beni sequestrati ad un pregiudicato viestano, con alle spalle condanne per reati contro il patrimonio, occupazione abusiva di area demaniale e in materia di stupefacenti.
Il provvedimento antimafia, disposto dal Tribunale di Bari su richiesta della Procura di Foggia, è scattato a seguito degli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle dai quali è emersa la sproporzione tra i beni riconducibili al pregiudicato e alla sua famiglia, ed i redditi da lui dichiarati al Fisco.
Alle indagini hanno contribuito in maniera decisiva gli uomini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria del Gico di Bari e quelli del Servizio Centrale Investigazioni sulla criminalità organizzata di Roma. Un gioco di squadra che ha permesso di fare luce sul tesoro accumulato illecitamente dal pregiudicato.
Il provvedimento riguarda, nello specifico, un residence per le vacanze, uno stabilimento balneare e l’intero capitale sociale di due società, operanti nel settore turistico. E poi un’impresa edìle, un terreno grande quasi 3mila metri quadri, un immobile nelle campagne di Vieste, un conto corrente e ben 9 depositi al risparmio, tutti riconducibili, direttamente o indirettamente, al pregiudicato.
Valore complessivo del patrimonio sequestrato: 1 milione e 400mila euro.