Sono cominciati in mattinata i primi interrogatori di garanzia per gli indagati nell’inchiesta su presunte mazzette e regali in cambio di appalti nella Asl di Bari. Davanti al gip, i sei indagati finiti in carcere. I primi a comparire sono stati Nicola Sansolini, fino a gennaio 2024 direttore responsabile della struttura complessa area gestione tecnica della Asl di Bari e poi dirigente dell’Uoc Ingegneria clinica, e Nicola Iacobellis, responsabile dell’edilizia sanitaria della Asl Bari. Sansolini ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere non avendo potuto leggere gli atti, ma ha chiesto di poter sostenere un interrogatorio davanti al pm per dare la sua versione dei fatti. Anche Iacobellis ha fatto la stessa scelta. Entrambi sono nel carcere di Bari. Dopo di loro, spazio a Concetta Sciannimanico (funzionaria dell’Uoc Area gestione tecnica della Asl Bari), Giovanni Crisanti (amministratore della Costruzioni Bioedili), Ignazio Gadaleta (legale rappresentante della Gadaleta Ignazio srl) e Nicola Minafra (titolare della Falegnameria Moderna di Ruvo). Gli ultimi tre si trovano nel carcere di Trani. A loro è contestata l’associazione a delinquere e, a vario titolo, anche i reati di corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti illeciti. Gli interrogatori dei quattro finiti ai domiciliari (Paola Andriani, moglie di Nicola Iacobellis; Nicola Murgolo, legale rappresentante della Costruzioni Murgolo; Cataldo Perrone, titolare della Perrone Global Service srl; e Giuseppe Rucci, agente di rappresentanza e referente della Asl Bari della società Ism impianti servizi medicali srl) si terranno invece lunedì.