Richiesta rigettata, Michele Cianci resta ai domiciliari. E’ quanto stabilito dai giudici della terza sezione della Corte di Cassazione nei confronti dell’ex amministratore della Barsa di Barletta, arrestato il 9 settembre 2022 nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia che accusa Cianci di concorso esterno in associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il ricorso era stato presentato dagli avvocati del professionista i quali avevano sollevato l’incompetenza territoriale della Procura bresciana in quanto gli episodi di cui risponde Cianci sarebbero avvenuti nel territorio facente parte del circondario di Bari. A questo si aggiunga, secondo i legali difensori, l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Elementi non condivisi dai giudici che quindi hanno rigettato il ricorso confermando gli arresti domiciliari per l’ex amministratore della Barsa, nonostante il parere favorevole del procuratore generale. Le motivazioni della Corte di Cassazione saranno depositate entro fine febbraio.
Michele Cianci, agli arresti dal 9 settembre scorso, secondo il pm della Procura di Brescia avrebbe travalicato le sue funzioni di avvocato durante la difesa di tre ragazzi, due di Barletta e uno di Putignano, coinvolti in un’inchiesta della stessa Procura bresciana sul traffico di merce illegale sul web. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice e al pm, Cianci ha respinto ogni accusa, fornendo anche una copiosa documentazione ai magistrati. Ad ottobre scorso il sindaco di Barletta Mino Cannito gli ha revocato l’incarico Barsa. Ad oggi la partecipata barlettana attende la nomina di un consiglio d’amministrazione.