Avrebbe preso una tanica di liquido infiammabile ed un accendino con l’obiettivo di dare fuoco alla moglie, per giunta sotto gli occhi della figlia di 10 anni, quindi non riuscendo nel proprio intento, avrebbe afferrato la donna alla gola con un coltello, ferendola. A seguito del grave episodio, accaduto il mese scorso a Molfetta, un 43enne è stato arrestato dai carabinieri della locale Compagnia con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha emesso la misura cautelare per la gravità degli episodi contestati «a causa della morbosa gelosia» dell’uomo, che avrebbe perpetrato da tempo condotte violente e minacciose nei confronti della moglie, di un anno più grande.
Tornando all’episodio di agosto, la tragedia è stata evitata solo grazie alla determinazione della donna. «Quando ha aperto il tappo del contenitore – ha raccontato la vittima – , io gli sono andata incontro, mentre lui tentava di accendere l’accendino. Sono riuscita a toglierlo dalle mani e a buttare la benzina nel bagno». Intanto, in seguito all’interrogatorio di garanzia, il 43enne ha fornito la propria versione dei fatti che gli ha permesso di ottenere i domiciliari.



