Cronaca

Molfetta, uliveto di 500 esemplari distrutto, il proprietario: “Gesto infame, lo vivo come un lutto. Ma sono pronto a ripartire”

È ancora scosso e turbato Mauro de Ruvo, l’imprenditore agricolo proprietario del fondo di 2 ettari e mezzo nelle campagne di Molfetta teatro, nei giorni scorsi, di un’autentica mattanza: 487 alberi di ulivo, trapiantati appena 4 anni fa, sono stati brutalmente tagliati. A compiere il gesto assurdo e proditorio molto probabilmente due persone. Le immagini sono più che eloquenti e mostrano gli alberi falcidiati, con le chiome lasciate da mani criminali sul terreno, nell’attesa che vengano rimosse a breve. Si tratta di piante di ulivo appartenenti alla qualità Nociara, un tipo di cultivar resistente alla mosca olearia.

De Ruvo, presidente della sezione molfettese di Coldiretti, parla espressamente di sfregio, pur sottolineando l’assoluta assenza di riscontri con qualsiasi richiesta estorsiva.

Tagliati esclusivamente gli alberi ancora carichi di olive, viceversa non sono stati toccati quelli in cui era già avvenuta la raccolta: un dettaglio riportato nella denuncia sporta ai Carabinieri della locale Compagnia, le cui indagini sono rese complesse dalla mancanza di telecamere di videosorveglianza nella zona, non lontana dalla strada provinciale che da Molfetta conduce a Ruvo di Puglia. Un episodio che, inevitabilmente, richiama il tema della sicurezza nelle campagne, con il numero sempre più crescente di raid sul territorio, anche in pieno giorno.

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