Potrebbero essere necessarie nuove indagini ad accertare le cause della morte di Alessandro Cocco, il 53enne deceduto per una trombosi, il 15 giugno 2021, nel Policlinico di Bari, pochi giorni dopo aver ricevuto una dose del vaccino anti Covid. Almeno così chiedono, attraverso il loro legale, i familiari della vittima, che si oppongono alla richiesta di archiviazione del procedimento penale, avanzata dalla Procura del capoluogo, e che vede coinvolti 13 medici, accusati di omicidio colposo.
In base alla ricostruzione fatta nel corso delle indagini, avviate dopo il decesso, l’uomo si era sottoposto a vaccinazione nell’hub di Alberobello il 26 maggio 2021, e gli era stata somministrata una dose di Astra Zeneca.
Alcuni giorni dopo aveva cominciato ad avvertire forti dolori ad una gamba, tanto da doversi rivolgere al Pronto Soccorso dell’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, da dove è stato dimesso, per poi essere ricoverato al Policlinico di Bari, dove poi è morto.
A seguito della consulenza medico-legale disposta dopo il decesso, il 31 gennaio scorso, la Procura del capoluogo ha chiesto l’archiviazione del caso, in quanto non è possibile affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che il vaccino sia stata la causa unica ed esclusiva della morte dell’uomo. Il farmaco avrebbe piuttosto agito probabilmente come concausa minima, poiché il 53enne soffriva di una pregressa artrosi venosa.
Ma la famiglia non ci sta e ha chiesto nuove indagini per accertare l’eventuale correlazione tra decesso e vaccinazione. L’udienza per discutere dell’opposizione alla richiesta di archiviazione è stata fissata per il 16 febbraio 2023.