Cronaca

Morte dello chef Raffaele Casale a Trani, il gip rigetta l’archiviazione e dispone sei mesi di nuove indagini

Archiviazione rigettata e nuovi termini di indagine. Continuerà, dunque, la vicenda giudiziaria per la morte del giovane chef Raffaele Casale, deceduto in un impatto fatale con la sua moto all’alba del 16 agosto del 2017 in via Martiri di Palermo a Trani. La decisione del gip del Tribunale tranese, la dott.ssa Lucia Anna Altamura, dopo l’ennesima opposizione della famiglia alla richiesta del pm di nuova archiviazione del caso. Decisivi i nuovi elementi portati all’attenzione della corte da parte dei legali della famiglia Casale che, attraverso papà Felice, continua a chiedere giustizia per suo figlio. Raffaele aveva 28 anni quando è rimasto vittima dell’incidente in moto i cui contorni, secondo familiari e tribunale, al momento restano avvolti dal mistero. Da allora sono passati quasi sei anni, nel mentre c’è stata una prima archiviazione del caso, la riapertura del fascicolo d’inchiesta e due richieste del pm di archiviazione nonostante indagini suppletive già disposte tempo fa dal gip Lucia Anna Altamura. Lo stesso giudice che dopo l’udienza camerale del 14 marzo scorso ha chiesto una nuova proroga delle indagini visto anche il cambio di pm titolare del fascicolo. Al momento c’è un’unica indagata per omicidio stradale, una donna 40enne.

Moderata la soddisfazione di papà Felice che, tuttavia, ha accolto con soddisfazione la non archiviazione del caso. «Ora ci aspettiamo magari nuovi indagati – ci ha detto Felice Casale – per svolgere ulteriori indagini, infatti, è necessario ampliare la platea di coloro i quali potrebbero aver sbagliato». I familiari continuano a contestare la catena di errori e false dichiarazioni oltre ai mancati interventi su quella strada, via Martiri di Palermo, su cui la moto di Raffaele ha smesso di correre.

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