Cronaca

Morte di Nunzio Cognetti, il pm: “Pulsante per l’arresto dietro la macchina, difficilmente raggiungibile”

Lavoratore non formato e luoghi di lavoro non conformi, con particolare riferimento alla vasca miscelatrice priva dei requisiti di sicurezza imposti dalla direttiva europea (Direttiva Macchine 2006/42/CE). Sono alcuni degli elementi che emergono dall’avviso di conclusione delle indagini sulla morte di Nunzio Cognetti, il 30enne andriese deceduto il 7 ottobre 2021 risucchiato da un macchinario all’interno dell’azienda agricola Agrinatura, mentre lavorava. Il pm del Tribunale di Trani, Roberta Moramarco, ha notificato la conclusione delle indagini preliminari in cui risultano indagati per omicidio colposo il 60enne titolare dell’impresa andriese situata in contrada Sant’Agostino ed il 47enne di Barletta responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi sul lavoro. Secondo quanto emerso dalle indagini Nunzio Cognetti sarebbe stato assunto con la mansione di bracciante agricolo e non di operaio specializzato. Pochi istanti prima della tragedia, il 30enne stava versando un sacco di circa 20 chili nella macchina miscelatrice dotata di vasca per la produzione di pesto. La busta sarebbe caduta all’interno e a quel punto Cognetti avrebbe provato a recuperarla da solo chinandosi. Così sarebbe stato risucchiato dal macchinario sino a metà corpo. Il decesso è sopraggiunto per asfissia e arresto cardiocircolatorio. Nell’avviso firmato dal pm si fa particolare riferimento all’ubicazione del pulsante per l’arresto di emergenza della macchina in cui cadde Cognetti, “posto – si legge – nella parte posteriore della stessa e difficilmente raggiungibile per l’operatore”, e quindi per il 30enne, “e per coloro che dovessero tempestivamente prestargli soccorso”. L’accusa ha anche segnalato la presenza di “cavi elettrici pendenti e ricadenti alla rinfusa sul pavimento”. Oltre ai due indagati per omicidio colposo, l’azienda Agrinatura risulta responsabile di illecito amministrativo. Nunzio Cognetti lasciò moglie due figlie piccole. Aveva lavorato nel campo della ristorazione prima che la pandemia da covid lo costringesse a cercare un nuovo impiego, quello trovato presso l’azienda Agrinatura circa un anno prima del tragico incidente che gli ha tolto la vita il 7 ottobre 2021.

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