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Cronaca

Morte sospetta di 16 anziani ricoverati all’Hospice di Torremaggiore: la Procura di Foggia chiede l’archiviazione per un infermiere di 57 anni

“Infondatezza della notizia di reato, in quanto gli elementi acquisiti durante le indagini non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”. E’ questa la motivazione con la quale il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Foggia, Antonella Giampietruzzi, chiede l’archiviazione delle accuse di omicidio volontario plurimo ipotizzate inizialmente a carico di un infermiere di 57 anni, indagato per omicidio plurimo perchè sospettato di aver provocato la morte di 16 anziani ricoverati presso l’Hospice di Torremaggiore, attraverso la somministrazione di dosi letali di un sedativo, il Midazolam, utilizzato solo dietro prescrizione medica. I sedici decessi si verificarono nel periodo compreso tra il 14 novembre del 2022 e il 16 febbraio dell’anno successivo. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Foggia fu aperta in seguito alla segnalazione dell’Asl foggiana, a sua volta sollecitata da una nota del dirigente dell’Hospice di Torremaggiore informato del malessere e del malumore che serpeggiava tra gli infermieri per alcuni decessi in concomitanza con i turni di lavoro. Poche settimane dopo il pubblico ministero dispose la riesumazione di 15 dei 16 cadaveri per l’esecuzione degli esami autoptici, per un altro non fu possibile in quanto fu cremato. Decisiva è stata la consulenza dei professionisti incaricati dalla Procura, che accertando la somministrazione del farmaco non hanno tuttavia rilevato la quantità dello stesso e quindi non è stato possibile verificare se si trattasse di dosi letali o meno. Per il Pm sono inoltre emerse ipotesi alternative sulle cause dei decessi riconducibili alle gravi patologie dei degenti. I familiari dei 16 anziani deceduti potranno ora presentare opposizione alla richiesta della Procura della Repubblica di Foggia.

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