La città di Andria ancora una volta deve fare i conti con lo spettro delle cosiddette “morti bianche”. I decessi sul lavoro che riguardano il territorio federiciano, o comunque lavoratori andriesi, fanno rumore quasi a cadenza regolare. Basti pensare ad un dato: sono almeno quattro i decessi registrati solo negli ultimi due anni. La morte di Raffaele Sardano, 38enne dipendente dell’oleificio Agrolio sulla Sp2, è solo l’ultima di una scia drammatica che sembra non avere fine. Lo scorso 11 gennaio anche Domenico Calvano, autotrasportatore andriese di 46 anni, ha perso la vita il giorno dopo l’incidente in cui è rimasto vittima mentre era a bordo del suo tir. Il mezzo perse il controllo sulla autostrada A14 tra Ortona Pescara. Il 29 settembre 2022 è invece deceduto Paolo Abbasciano, imprenditore agricolo andriese di 40 anni, scomparso nello scontro tra il camion su cui era a bordo ed un furgone, a Barletta in via Vecchia Minervino. Il 26 novembre 2021 un destino tragico è toccato ad un 54enne, Francesco D’Avanzo, agricoltore andriese, rimasto schiacciato dal proprio trattore sulla strada provinciale 124, nelle campagne federiciane. Infine la morte di Nunzio Cognetti, 30 anni, deceduto il 7 ottobre 2021 risucchiato da un macchinario all’interno dell’azienda agricola Agrinatura, anche lui mentre lavorava. Vite che si sono intrecciate nello stesso drammatico destino.
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