Cosa ha causato la morte del bambino? E perché il sistema di allarme della culla non ha funzionato? Sono le due domande alle quali gli inquirenti proveranno a dare una risposta, nell’ambito delle indagini sul neonato trovato senza vita, ieri mattina, a Bari, nella culletta termica della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco. Sulla dolorosa vicenda la Procura del capoluogo ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti. L’ipotesi di reato è di abbandono di minore seguito da morte.
Alla Polizia, che sta conducendo le indagini, il compito di ricostruire quanto accaduto, partendo dai filmati registrati delle telecamere di sicurezza della zona.
A scoprire il cadavere è stato il titolare di un’impresa di pompe funebri, che si trovava in chiesa per un funerale. Il piccolo era vestito ed avvolto da una copertina celeste. Stando ai primi accertamenti, sul corpicino non sono stati evidenziati segni di violenza. Da verificare se il decesso sia stato dovuto al freddo oppure ad altre patologie. Ad accertarlo sarà l’autopsia, il cui incarico verrà affidato al medico legale Biagio Solarino che, probabilmente sarà affiancato anche da un neonatologo.
Accanto agli aspetti legati allo stato di salute del bimbo, la Procura barese vuole capire cosa non abbia eventualmente funzionato nel meccanismo di allarme collegato alla culla termica, che è stata sottoposta a sequestro per accertamenti.
Se un neonato viene inserito al suo interno, il dispositivo dovrebbe attivare in automatico il sistema di riscaldamento, e far scattare la chiamata di emergenza al parroco, don Antonio Ruccia, ed al 118. Ma niente di tutto questo sarebbe accaduto. Scopo degli inquirenti è quindi anche quello di verificare cosa abbia determinato l’eventuale malfunzionamento della culla, e chi era responsabile della manutenzione. Dubbi che potranno essere sciolti solo a seguito di approfondite indagini, che dovranno fare luce su questa terribile tragedia, che ha segnato in maniera drammatica l’inizio del nuovo anno.