Cronaca

Neonato trovato senza vita in chiesa a Bari, l’autopsia rivela: è morto per il freddo

Sarebbe morto per il freddo il neonato trovato senza vita, la mattina del 2 gennaio, nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista di Bari. A rivelarlo sono i primissimi risultati dell’autopsia, eseguita nella giornata di ieri, dal professor Biagio Solarino, dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico. L’esame autoptico farebbe emergere l’ipotermia come causa del decesso del bambino, che aveva meno di un mese. Gli esiti ufficiali saranno resi noti entro 60 giorni, e si baseranno anche sui prelievi di tessuti e liquidi sul corpo del piccolo. Sembra dunque trovare conferma la tragica tesi avanzata subito dopo il ritrovamento, e cioè che il neonato fosse vivo al momento dell’abbandono.

L’autopsia era stata disposta dalla Procura del capoluogo, che ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla vicenda. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Resta in piedi anche l’indagine della magistratura barese per abbandono di minore a carico di ignoti.

Due al momento le persone iscritte nel registro degli indagati: il parroco Don Antonio Ruccia, che non era a Bari il giorno del ritrovamento, e Vincenzo Nanocchio, il tecnico che poco prima di Natale, si era occupato della manutenzione della culletta.

Qualcosa infatti, nel dispositivo di sicurezza ad essa collegato, non avrebbe funzionato. Una volta rilevata la presenza di un neonato, il meccanismo prevede infatti l’attivazione automatica del sistema di riscaldamento e l’invio di una chiamata di emergenza al parroco. Ma niente di tutto questo sarebbe avvenuto il giorno del ritrovamento del bimbo.

Compito degli inquirenti, quello di verificare cosa abbia determinato il malfunzionamento della culla termica. Nel fascicolo d’indagine c’è anche l’episodio del blackout che ha colpito per circa tre ore la zona della parrocchia, il quartiere Poggiofranco, nel pomeriggio del 14 dicembre. Sul posto intervennero i tecnici dell’Enel che trasferirono l’alimentazione su una linea funzionante, risolvendo così il guasto.

In base a quanto emerso, proprio nello stesso giorno, ma prima dell’interruzione elettrica, venne svolta un’attività di manutenzione sulla culla termica, alla quale fu sostituito l’alimentatore oltre che accertato il suo funzionamento.    Secondo quanto riferito da fonti della difesa, dopo il ritorno dell’elettricità, fu nuovamente verificato il corretto funzionamento della culla.

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