Cronaca

“Non voglio riconoscere il bambino” e lei gli spara alle gambe: arrestata 26enne barese per il tentato omicidio dell’ex compagno

Ferito a colpi di pistola dall’ex fidanzata dopo un inseguimento a piedi lungo le strade di campagna alla periferia di Bari, iniziato subito dopo un violento litigio esploso all’interno dell’abitazione della donna. L’episodio risale all’8 marzo scorso, quando — secondo la ricostruzione degli inquirenti della Squadra Mobile — Gianluca Bellino, 46 anni, avrebbe raggiunto l’abitazione della sua ex compagna, Teresa La Cassia, 26enne, nella zona di Bari-Palese. Tra i due sarebbe scoppiato un acceso confronto legato alla gravidanza della donna e al rifiuto di Bellino di riconoscere il bambino. Una discussione che, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe degenerata rapidamente. Dopo il litigio, Bellino avrebbe cercato di allontanarsi dall’abitazione. La Cassia, invece, sarebbe rientrata in casa per impugnare una pistola. A quel punto — stando alla ricostruzione della Procura — la situazione è precipitata: la donna avrebbe esploso un primo colpo contro l’ex compagno non centrando il bersaglio, poi avrebbe inseguito l’uomo in fuga a piedi lungo le strade rurali della zona facendo partire un secondo sparo, anch’esso andato a vuoto. Il terzo colpo avrebbe invece raggiunto Bellino ad una gamba, facendolo crollare al suolo. Incurante delle condizioni dell’uomo, Teresa La Cassia avrebbe poi fatto rientro nella sua abitazione. Nonostante la ferita, Bellino ha chiamato il 112, ma fornendo inizialmente alla Polizia una versione inattendibile, dichiarando di essere stato ferito da sconosciuti mentre faceva footing. Una ricostruzione che gli investigatori hanno subito messo in dubbio, anche alla luce delle intercettazioni telefoniche, di altri rilievi tecnici e di ulteriori circostanze emerse durante le indagini. Solo in un secondo momento Bellino ha raccontato la dinamica reale dell’accaduto, sostenendo di aver mentito per paura di ritorsioni da parte dei familiari dell’ex compagna — appartenenti, secondo gli atti, a contesti criminali del territorio — e per evitare che i propri parenti, a loro volta coinvolti in pesanti vicende giudiziarie, potessero intervenire creando ulteriori tensioni. Le indagini della Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire con precisione la sequenza dei fatti, portando la Procura della Repubblica di Bari a richiedere una misura cautelare nei confronti di Teresa La Cassia, ritenuta responsabile del ferimento. Nei giorni scorsi il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto per la donna gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, con l’accusa di tentato omicidio.

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