Un nuovo terremoto giudiziario scuote la Regione Puglia. Antonio Mercurio, funzionario regionale, già in servizio alla Protezione Civile e al Provveditorato Economato è finito ai domiciliari per i reati di corruzione e falsità materiale. La stessa misura cautelare è stata eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza anche nei confronti di un imprenditore di Giovinazzo, Antonio Illuzzi.
Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, nell’ambito dell’indagine che, nel dicembre 2021, ha portato all’arresto dell’ex capo della Protezione Civile pugliese, Mario Lerario (tuttora sotto processo) e di altri due imprenditori per corruzione.
Dal lavoro investigativo delle Fiamme Gialle sarebbe emerso il presunto pagamento a Lerario della somma di 35mila euro da parte dell’imprenditore Illuzzi, risultato aggiudicatario di nove appalti dalla Sezione Provveditorato Economato, con atti a firma dell’ex dirigente e del funzionario della Regione, negli anni 2019, 2020 e 2021, per un importo complessivo di quasi 2 milioni 300mila euro.
Le indagini hanno fatto luce su tali appalti, assegnati, secondo l’ipotesi accusatoria, contravvenendo alla normativa di settore, attraverso un frazionamento artificioso e senza tener conto del principio di rotazione degli operatori economici.
Inoltre, il raffronto tra le offerte oggetto dell’aggiudicazione degli appalti ai soggetti economici riconducibili all’imprenditore e le relative liquidazioni da parte della Regione Puglia, avrebbe permesso di rilevare la presenza di pagamenti di somme superiori a quelle relative all’aggiudicazione, per oltre 45.000 euro. Dalle carte dell’inchiesta emergerebbe anche un’ulteriore ipotesi di reato per falsità materiale in atti pubblici, che sarebbe stata commessa dall’ex dirigente e dal funzionario della Regione Puglia.
In un atto dirigenziale dell’agosto 2021, riguardante interventi di riqualificazione impiantistica di una parte dei locali della sede della Presidenza della Giunta regionale, per circa 135mila euro, i due avrebbero attestato infatti che l’intera somma era relativa ai lavori indicati nell’atto, pur riferendosi – per circa 103mila euro – a lavori eseguiti in precedenza, sempre dallo stesso imprenditore edile, presso il Palazzo dell’Agricoltura di Bari.
Oltre alle ordinanze di custodia cautelare, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito anche un sequestro preventivo di beni riconducibili ai due arrestati e all’ex capo della Protezione Civile regionale, per un valore complessivo di circa 80mila euro.